lunedì 14 marzo 2011

Pio ma non per tutti

Il suo culto spazia tra il sacro e il profano. Ha subito l’ostracismo del Vaticano e il rispettoso silenzio dei non credenti: per padre Agostino Gemelli aveva tutte le “caratteristiche somatiche dell’isterico e dello psicopatico, le ferite sul corpo erano fasulle, frutto di un’azione patologica morbosa”. Per lui è stato rispolverato il Santo Uffizio, ha ingoiato calunnie e restrizioni sacerdotali per presunte relazioni con alcune fedeli dopo intercettazioni ambientali, hanno tentato di sottrargli il danaro raccolto per costruire l’agognata Casa Sollievo della Sofferenza.

Il tormentone

Termine “creato” dai media, il “tormentone estivo” (che non è legato solo alle canzonette, basta pensare al “po po po” dei vittoriosi mondiali di calcio del 2006) scandisce i ritmi e i momenti delle calde stagioni estive, da quelle dei primi amori negli anni sessanta del boom economico e dei costumi (non da bagno) che cambiavano a quelle più frenetiche e “globalizzate” degli ultimi lustri. E così, scorrendo qua e là i “tormentoni estivi”, vediamo tracciata la storia della nostra Italia anche attraverso la musica leggera.

Il ritardo della posta

“Il postino suona sempre due volte” è  il titolo di un famoso film americano del ’46 diretto da Tay Garnett.  Oggi il postino suona ancora due volte al mese. Non è affatto vero che la corrispondenza epistolare affidata alle Poste, almeno in Italia, sia sensibilmente diminuita, nonostante il servizio di recapito e di ricezione sia assicurato anche da società private o miste e il massiccio traffico di e-mail su internet, con tanto di allegati scannerizzati, sottragga volumi di lavoro e di metri cubi al servizio postale tradizionale.

Il miracolo delle buche

A Napoli pregano San Ciro. In Calabria si venera “San Giro”, che spesso, ma non tutti gli anni, fa il cosiddetto “miracolo delle buche”. In prossimità delle tappe del Giro d’Italia che toccano le località calabresi, infatti, vengono asfaltate le strade percorse dalla carovana ciclistica, spesso strade provinciali ma anche statali che, di solito, oltre alle buche, hanno un pallido ricordo della segnaletica orizzontale e sono sommerse dalle sterpaglie cresciute ai bordi.

L'uso smodato dell'ismo

L’uso del suffisso “ismo” è servito e serve, nella cultura  e nella società, per l’individuazione e la categorizzazione di scuole di pensiero o, più in generale, di fenomeni sociali e mediatici. Se nel campo dell’arte si possono individuare fenomeni e movimenti quali l’impressionismo, l’astrattismo, il naturalismo, il cubismo, il dadaismo, il manierismo, nella letteratura i riferimenti sono al romanticismo, al classicismo e al neoclassicismo, mentre la storia e la filosofia rimandano all’illuminismo, al decadentismo, al positivismo.

La presenza dei preti

La presenza dei preti nella realtà sociale e politica italiana è sempre stata significativa. Sono l’espressione legittimata della Chiesa cattolica nella vita di tutti i giorni. Molti di essi combattono contro i soprusi, la droga e gli altri crimini, tentano di ricondurre sulla diritta via coloro che l’hanno smarrita. In molti hanno rischiato, durante la seconda guerra mondiale, aiutando soldati, partigiani, ebrei e altre persone ricercate dal regime, nonostante i controversi orientamenti del Vaticano.

“Cchiù ppilu ppi tutti”

Su “Youtube” , basta rivedere il cabarettista Antonio Albanese nei famosi comizi del politico locale, “ovviamente” calabrese, che cita la ‘nduja e bellezze naturali costituite da pilastri di cemento armato e palazzine di venti piani, per accorgersi di quanto sia sottile la linea di demarcazione tra la satira e la realtà.

Le troppe insufficienze

Sette studenti su dieci hanno insufficienze in una o più materie, sia nella scuola dell’obbligo che nei corsi di studio successivi. La notizia è allarmante, specie se rapportata alle maggiori opportunità di apprendimento, rispetto a un tempo, legate alla diffusione di internet e alla possibilità di apprendere altre lingue con metodologie e strumenti d’avanguardia, di cui ormai sono dotate le scuole pubbliche e private, anche nella più sperduta località di montagna o sull’isola di Favignana.

Tempi duri per gli evasori fiscali

Tempi duri per gli evasori fiscali, non solo per quelli che evadono in patria. Il putiferio sui paradisi fiscali scatenato dagli 007 tedeschi, che hanno avuto informazioni riservate sui conti bancari dei propri connazionali, pagando peraltro - pare – ben 4,6 milioni di euro alla talpa, ex dipendente della banca Lgt, non poteva non lasciare alcuno strascico. Anche i servizi segreti britannici si sono adoperati per recuperare la “Schindler List” dei grandi evasori, traditori della Regina Elisabetta nonché del principe Carlo e finanche di Camilla, pagando – pare anche qui – ben centomila sterline alla stessa talpa.

Il Paese della spazzatura

Forse non ce ne rendiamo conto pienamente, ma la caduta di immagine della nostra bella Italia all’estero ha assunto dimensioni un tempo impensabili. Il paese della spazzatura e della malasanità, dello spumante e degli sputi in Parlamento, delle mafie e dei mafiosi, degli amministratori delle Regioni che vengono ammazzati o tratti in arresto, delle polemiche sulla Tav, sul nucleare e sul Ponte sullo Stretto, dei manager dell’Alitalia e delle Ferrovie e dei loro generosi appannaggi, fa il giro del mondo sui media e fa inorridire, pur suscitando iniziale ilarità.

La Cina del miracolo economico

La Cina del miracolo economico, quella che invade il mondo, detiene il raccapricciante primato dei boia eseguono la pena capitale. Nonostante la risoluzione Onu con la quale si chiede ai 192 Stati membri la moratoria sulla pena di morte, la Cina, con oltre 5.000 esecuzioni nel 2006, schieratasi nel “fronte del no” alla risoluzione assieme ai cosiddetti “Stati canaglia”, supera di gran lunga il Pakistan, l’Iraq, il Sudan, l’Arabia Saudita e alcuni Stati degli Usa.

Scuola Barendson

Il 24 gennaio di più di trent’anni fa, moriva Maurizio Barendson, giornalista napoletano icona di un’informazione fuori dai pregressi schemi sui fatti dello sport, voluta (o subita) dalla Rai negli anni Settanta. Per Gianni Minà, Barendson non era un giornalista sportivo, ma un giornalista a tutto tondo prestato allo sport. Per anni lo sport è stato considerato una branca secondaria dell’informazione sia per la carta stampata che per la  Rai. I giornalisti erano mandati allo sport per farsi le ossa prima di incarichi ritenuti più “importanti”.