lunedì 14 marzo 2011

Il tormentone

Termine “creato” dai media, il “tormentone estivo” (che non è legato solo alle canzonette, basta pensare al “po po po” dei vittoriosi mondiali di calcio del 2006) scandisce i ritmi e i momenti delle calde stagioni estive, da quelle dei primi amori negli anni sessanta del boom economico e dei costumi (non da bagno) che cambiavano a quelle più frenetiche e “globalizzate” degli ultimi lustri. E così, scorrendo qua e là i “tormentoni estivi”, vediamo tracciata la storia della nostra Italia anche attraverso la musica leggera. Da “Legata a un granello di sabbia” di Nico Fidenco a “Abbronzantissima” di Edoardo Vianello, da “Sapore di sale” di Gino Paoli a “Una rotonda sul mare” di Fred Bongusto, da “Azzurro” di Celentano a “Luglio” di Riccardo (non Ottaviano) Del Turco: erano i favolosi, spensierati anni sessanta. E così, negli anni a venire, da “Margherita” di Cocciante a “Gloria” di Tozzi. E poi “Un’estate al mare” di Giuni Russo, “Centro di gravità permanente” di Battiato,  “Sotto questo sole” di Baccini e Ladri di biciclette e “Un’estate italiana” di Bennato e Gianna Nannini, sigla del mondiale di calcio in terra italiana. Canzoni che frullavano nella testa, che “tormentano” ancora oggi e non è esagerato pensare che oggi non “distraggono” più come ai bei tempi, con i tanti “tormenti” del vivere, che sono ormai presenti in tutte le stagioni. Non a caso, il “tormentone” di questa estate è “Il mondo che vorrei”, un desiderio di Vasco Rossi, e non solo suo.

Nessun commento:

Posta un commento