lunedì 14 marzo 2011

Pio ma non per tutti

Il suo culto spazia tra il sacro e il profano. Ha subito l’ostracismo del Vaticano e il rispettoso silenzio dei non credenti: per padre Agostino Gemelli aveva tutte le “caratteristiche somatiche dell’isterico e dello psicopatico, le ferite sul corpo erano fasulle, frutto di un’azione patologica morbosa”. Per lui è stato rispolverato il Santo Uffizio, ha ingoiato calunnie e restrizioni sacerdotali per presunte relazioni con alcune fedeli dopo intercettazioni ambientali, hanno tentato di sottrargli il danaro raccolto per costruire l’agognata Casa Sollievo della Sofferenza. Sono trascorsi 40 anni dalla morte di Padre Pio, oggi San Pio, e martedì scorso diecimila e persone si sono ritrovate a San Giovanni Rotondo in occasione di tale anniversario.  Questo fraticello “’ncazzuso”, sanguigno e dall’apparenza burbera, “pio” lo era davvero, per tutti ma non per la Chiesa, e Papa Giovanni XXIII si dimostrò, influenzato dalle relazioni del Sant’Uffizio, tutt’altro che “buono” con lui. Lo riabilitò, sia pur parzialmente, Paolo VI, ma la contropartita era costituita anche dal trasferimento alla Santa Sede di diverse attività finanziarie gestite dal convento pugliese. A Roma volevano evitare, tra l’altro, il reiterarsi di forme di fede popolare ritenute arcaiche e la popolarità del frate dava “fastidio”. Padre Pio però è rimasto nel cuore di credenti e non credenti, divenendo icona di una religione “naif” ma pregna di valori veri, riaffermati nel 2002, quando Woytila lo ha proclamato Santo.

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