lunedì 14 marzo 2011

Tempi duri per gli evasori fiscali

Tempi duri per gli evasori fiscali, non solo per quelli che evadono in patria. Il putiferio sui paradisi fiscali scatenato dagli 007 tedeschi, che hanno avuto informazioni riservate sui conti bancari dei propri connazionali, pagando peraltro - pare – ben 4,6 milioni di euro alla talpa, ex dipendente della banca Lgt, non poteva non lasciare alcuno strascico. Anche i servizi segreti britannici si sono adoperati per recuperare la “Schindler List” dei grandi evasori, traditori della Regina Elisabetta nonché del principe Carlo e finanche di Camilla, pagando – pare anche qui – ben centomila sterline alla stessa talpa. I tedeschi sembrano essere in possesso di un elenco contenente i nominativi degli italiani titolari di somme “emigrate” nel Liechtenstein, che – ove resi noti – farebbero tremare vene e polsi al potere economico e politico del nostro Bel Paese. Se l’informazione è esatta, l’elenco sarà anche reso noto, ma certamente dopo le elezioni politiche: materia prima grandiosa per Beppe Grillo, ma anche per chi le elezioni le vincerà. Le regole saranno, però, a breve, sicuramente più severe.
La direttiva comunitaria del 2005 è soggetta a revisione triennale e questa cade come il cacio sui maccheroni. Non sarà solo Vaduz a dover limitare l’offerta di privilegi destinati a questi “poveri ricchi”, ma anche Hong Kong, Macao, Singapore. Restano da verificare le tasse a carico della talpa che ha scatenato il finimondo: quanto e, soprattutto, dove dovrà pagarle?


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